La ginecomastia: descrizione della condizione patologica

La ginecomastia è una condizione patologica che si riscontra nei soggetti maschi. In particolare, si tratta di un ingrossamento anomalo del tessuto mammario la cui causa non ha origine tumorale. Il problema può interessare entrambe o una sola delle mammelle, può essere associato a sintomatologia dolorosa o meno. Si parla di “pseudoginecomastia” quando il fattore all’origine del problema è un accumulo del tessuto adiposo. I metodi per il trattamento di questa condizione vanno dalle cure farmacologiche fino alla chirurgia plastica, la scelta del percorso terapico più adatto dipende dal caso specifico. Per arrivare a una diagnosi accurata, può essere necessario il confronto specialistico.

 

Le cause, i rimedi e i trattamenti in caso di ginecomastia

Le cause dell’ingrossamento del tessuto mammario

L’ingrossamento del tessuto mammario nei soggetti maschi è dovuto a uno squilibrio della quantità di testosterone (ormone per lo sviluppo dei tratti maschili) rispetto agli estrogeni (ormone per lo sviluppo dei tratti femminili). In altri termini, la condizione si verifica quando l’organismo produce un eccesso di estrogeni o non produce una quantità sufficiente di testosterone. Questo squilibrio ormonale, a sua volta, può essere dovuto a: cambiamenti naturali; condizioni di salute specifiche (ipogonadismo, tumori testicolari, ipertiroidismo, insufficienza renale, insufficienza epatica); utilizzo di steroidi anabolizzanti, anti-androgeni e altri farmaci; abuso di droghe; cambiamenti ormonali in età puberale; assorbimento degli estrogeni materni in età neonatale. Come precedentemente accennato, la pseudoginecomastia è invece dovuta a un accumulo di grasso a livello delle mammelle.

Ginecomastia rimedi farmacologici e chirurgici

La diagnosi di ginecomastia può richiedere una serie di analisi volte a individuare l’entità del problema e i fattori scatenanti. A fronte dei riscontri osservati durante la visita specialistica, possono essere richiesti esami del sangue, ecografie mammarie e testicolari. Una volta accertate le cause e la severità della condizione patologica, si procede con la definizione del percorso terapico farmacologico o chirurgico. La prima strada è percorribile solo quando sia trascorso meno di un anno dalla comparsa dei sintomi (ingrossamento della mammella). Questa prevede l’assunzione di antiestrogeni e di inibitori dell’aromatasi, oppure il trattamento topico con creme a base di diidrotestosterone. Nel caso in cui la patologia persista da più tempo, la risoluzione del problema deve essere chirurgica in quanto si sarà già formato lo “scheletro” fibroso della ghiandola.

Intervento chirurgico per la riduzione del volume mammario

Nel tempo, sono state perfezionate due procedure: una per la risoluzione della condizione patologica e una per la pseudoginecomastia.

In caso di ingrossamento dovuto a squilibri ormonali, è richiesta l’asportazione delle ghiandole mammarie. Si provvederà alla lipoaspirazione e alla rimozione dell’eccesso ghiandolare fino a ottenere un aspetto piatto. L’intervento dura circa un’ora e mezza.

In caso di pseudoginecomastia, è sufficiente una lipoaspirazione con cannule sottili e a punta piatta. Il chirurgo accede alla sede con due incisioni di pochi millimetri localizzate nel cavo ascellare e sul torace. L’operazione dura un’ora.

In entrambi i casi, i tempi di recupero sono limitati, il periodo di osservazione ridotto a poche ore e la medicazione viene tolta dopo un paio di giorni.

 

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