L’intervento al seno e la sostituzione degli impianti

Gli interventi di mastoplastica additiva sono fra i più comuni in chirurgia estetica. Da tempo, ormai, migliaia di donne ogni anno scelgono di rifarsi il seno. Anche grazie all’interesse del mercato, quest’operazione ha visto un’evoluzione costante sia nei materiali sia nelle tecniche. Oggi, è possibile sostituire gli impianti datati con soluzioni di nuova generazione. Le ragioni per sottoporsi a un intervento di sostituzione delle protesi mammarie possono essere diverse: prima di tutto, i nuovi elementi in silicone sono molto più affidabili di quelli di 40 anni fa (il rischio di rigetto o di rottura è limitato e, in ogni caso, il gel non fuoriesce); in secondo luogo, grazie al design e al gel dinamico, il risultato è più simile a quello di un seno naturale. Di seguito, entriamo nel dettaglio dell’operazione.

 

La mastoplastica additiva e l’operazione di sostituzione protesi

La chirurgia al seno: dettagli sulla tecnica di intervento

L’intervento di sostituzione delle protesi mammarie è un’operazione chirurgica non scontata che viene eseguita in anestesia generale e prevede il ricovero per almeno una notte presso la clinica. A seconda del tipo di protesi e del suo posizionamento, viene scelta la tecnica più opportuna con incisioni periareolari (sul margine inferiore dell’areola), sottomammarie, sottoascellari. In ogni caso, si è soliti tagliare all’altezza delle cicatrici dell’intervento precedente. L’intervento dura circa un’ora e, una volta terminato, vengono applicati dei drenaggi che devono essere tenuti per 24 o 48 ore a seconda delle condizioni soggettive della paziente.

Il decorso post-operatorio nella sostituzione della protesi al seno

Il giorno dopo la sostituzione delle protesi mammarie, la paziente dovrà rimanere alettata. Di seguito, vengono rimossi i drenaggi aspirativi e il bendaggio viene sostituito da un reggiseno criss-cross. Per i trenta giorni che seguiranno, è necessario indossare il reggiseno giorno e notte. La prima visita di controllo è fissata intorno al quattordicesimo giorno dall’intervento per la rimozione dei punti di sutura. Nel periodo che segue, è bene massaggiare il seno per favorire il riassorbimento dell’edema e la mobilizzazione delle protesi. Inoltre, per tre o quattro settimane, bisogna evitare movimenti prolungati che affatichino eccessivamente i muscoli pettorali. Per facilitare il percorso post-operatorio e ridurre i tempi di recupero, consigliamo di non fumare e non esporsi ai raggi UVA per un mese.

Sostituzione delle protesi al seno: costi e dettagli sull’operazione

Il risultato dell’operazione di sostituzione delle protesi mammarie si inizia ad apprezzare a partire dal decimo mese dall’intervento. L’operazione è definitiva e non comporta particolari rischi per la salute. Di seguito, elenchiamo alcuni particolari.

  • Il rischio di contrattura capsulare è del 3% in caso di posizionamento della protesi retro-muscolare; del 7% se la protesi è retro-ghiandolare. Il rischio è maggiore se la paziente ha già avuto una contrattura capsulare.
  • Fra le altre complicanze possibili, non sono da escludere depositi di sangue o di siero che devono essere risolti con ulteriori drenaggi.
  • La sensibilità del capezzolo può essere temporaneamente compromessa (il recupero è naturale).

I costi dell’operazione dipendono dalla struttura e dal chirurgo scelto. In linea generale, questi sono simili a quelli sostenuti per il primo intervento.

 

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